“Sarebbe meraviglioso ci fosse un solo sindacato”

Un ex presidente dell’IRI, ex Presidente del Consiglio e pure ex Presidente della Commissione europea ha dichiarato, in occasione del 110 anniversario di Confindustria, che:

“Sarebbe meraviglioso ci fosse un solo sindacato”;

“Se il paese avesse un solo sindacato sarebbe meglio. Il sistema industriale è uno solo, al suo interno ci sono diverse proprietà. Sarebbe meraviglioso che succedesse la stessa cosa con i sindacati”;

ed infine

“Il pluralismo sindacale non giova al Paese perché per definizione un sindacato deve andare più avanti dell’altro e in questo caso la concorrenza non può essere virtuosa. È una concorrenza che non ha senso perché il Paese è unico”.

Ebbene, chi ha pronunciato queste pesanti affermazioni è … Prodi. Sì, proprio lui e nessuno che abbia alzato il ditino per criticarlo. Tutti muti ed allineati. Ma se fosse stato Salvini a proferire tali parole … apriti cielo!

Si attendono, inoltre, le reazioni dei diretti interessati, ossia dei sindacati. Al momento c’è solo silenzio (imbarazzo?) e nemmeno il dinamico Landini ha trovato il tempo per esprimere uno dei suoi soliti monologhi.

Fonte: articolo di Repubblica di Torino

3 miliardi e 900 milioni di Euro …

… sappiate, gentili lettori, che il nostro esimio governicchio ha stimato in Euro 3 miliardi e 900 milioni di Euro la modica cifra necessaria per la gestione delle risorse umane extraeuropee (immigrati).

Per gli immigrati si trovano le risorse (tante) e nessuno protesta per l’aumento del debito pubblico.

Però, quando si tratta di aiutare i terremotati o migliorare la sanità, l’istruzione pubblica etc. d’improvviso i governicchio si ricorda della parola “austerità” e del debito pubblico.

Ma che vadano con vivo trasporto emotivo aff…lo!

La verifica della notizia ce l’avete qui: http://uk.reuters.com/article/uk-europe-migrants-italy-asylum-idUKKBN17D2JA

Herr Weidmann …

… Fonte: ilsole24ore (l’articolo è questo)

“Weidmann sull’Italia: deficit e competitività, aspettative deluse”

A parte un sonoro “VAFFANCULO”, ricorderei a Herr Weidmann i seguenti dati sul deficit della Spagna e della Francia (dati reperibili qui):

Anno Spagna Italia Francia
2008 4,4%  2,7%  3,2%
2009 11%  5,3%  7,2%
2010  9,4%  4,2%  6,8%
2011  9,5%  3,5%  5,1%
2012  10,4%  2,9%  4,8%
2013  6,9%  2,9%  4%
2014  5,9%  3%  4%
2015  5,1%  2,6%  3,6%

Dove sono le aspettative deluse per il deficit?

Herr Weidmann, però, ha occhi solo per l’italia e continua a riversare su di noi la sua bile, con la complicità di chi DOVREBBE tutelarci. Risulta, infatti, incomprensibile il silenzio del governo e delle principali cariche istituzionali: non hanno mai nulla da eccepire alle critiche mosse da Weidmann. Mai una volta che alzino il ditino, mai.

Immaginate se il Governatore della Banca d’Italia rilasciasse dichiarazioni alla stampa TeutoniKa circa l’immane voragine di derivati che Deutsche Bank custodisce gelosamente: sarebbe zittito in un millesimo di secondo da Frau Merkel. Senza tanti convenevoli gli farebbero capire di farsi i santissimi suoi.

Ora, perché questo non avviene da noi, pur disponendo di dati in nostra difesa? Dobbiamo per forza pensare male delle nostre cariche istituzionali? Dobbiamo per forza ritenere che queste non tutelino gli interessi dell’Italia e dei suoi cittadini volontariamente? Che tale comportamento sia la conseguenza di accordi segreti e inconfessabili? Dobbiamo proprio pensarlo? Hum …

I numeri di un disastro chiamato Italia …

… Fonte: rischiocalcolato.it (l’articolo è questo)

il crollo dell’Italia dal 2008 a oggi :

  • Produzione industriale:  -25%
  • PIL: -7%
  • Disoccupazione giovanile: + 100%
  • Tasso di fertilitá: 1.4% in discesa
  • Tasso di emigrazione netta: + 250%
  • Incremento dei crediti deteriorati: + 270%

e con questi numeri dovremmo essere ottimisti e positivi???

 

 

 

MPS: la madre di tutte le fregature …

… Fonte : Libero (l’articolo è questo)

(…) il 70% delle insolvenze è concentrato tra i clienti che hanno ottenuto finanziamenti per più di 500mila euro. In totale si tratta di 9.300 posizioni e il tasso di insolvenza cresce all’aumentare del finanziamento. La percentuale maggiore dei cattivi pagatori (32,4%) si trova fra quanti hanno ottenuto più di tre milioni di euro. Ovviamente un tasso di mortalità così elevato sulle posizioni più importanti apre molti interrogativi sulla gestione. Anche perché la gran parte dei problemi nasce dopo l’acquisizione di Antonveneta. Prestiti concessi nel 2008 che finiscono a sofferenza nel 2014. Certo sono gli anni della grande crisi. Ma non solo. La scansione dei tempi dice anche un’altra cosa: Mussari e Vigni hanno concesso i crediti. Profumo e Viola hanno dovuto prendere atto che erano diventati fuffa. (…)
Sarebbe bello se il governo Gentiloni, prima di staccare l’assegno da 20 miliardi di €uro, ponesse una sola condizione: che vengano resi noti i nomi dei primi 200 debitori insolventi, ad esempio.

Considerato che lo Stato italiano si accolla il debito di un privato (MPS) sarebbe una condizione più che normale … in un paese normale.

Le peggiori banche della UE …

… alla domanda, quali sono le peggiori banche dell’Unione europea, uno potrebbe anche pensare a quelle italiane. A maggior ragione adesso che il caso MPS fa la prima nei TG e nei giornali.

Errore! Basta dare una rapida occhiata al seguente diagramma per capire che la verità è un’altra …

aiuti_stato_banche

… eh già: non siamo noi, ma sono quelli che ogni giorno ci fracassano i “cabasisi” ricordandoci che le nostre banche sarebbero malridotte a causa dei NPL (Non performing loans: crediti non recuperabili).

… quindi: dove sono le peggiori banche dell’Unione europea?

Ma lo sapete l’inglese…???

… “Banche via dalla Gb a inizio 2017 causa Brexit”.Il Sole 24ore (l’articolo lo trovate qui)

… “Brexit, Bba: grandi banche in fuga dalla Gran Bretagna nel 2017” RAINews24 (questo)

… “BBA chief warns some bankers could leave London if City does not get strong Brexit deal” L’articolo in inglese è questo

A confrontare il testo originale con le versioni italiche si rimane un po’ spiazzati … perché la traduzione corretta dall’inglese differisce e molto da quella propinata dai vari articolisti italici.

Il presidente della BBA (British Banker Association) avverte (warns) che alcune (some) banche (non è specificato se grandi o piccole) potrebbero (could) lasciare Londra se (if) …

Dove sta la fuga nel 2017 delle grandi banche dato per sicuro dai nostri organi di disinformazione?

Signori giornalisti … ma voi l’inglese lo sapete???

 

 

Il petrolio di Renzi …

… Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno (l’articolo è questo)

“Siamo in una forte crisi energetica e non estraiamo in petrolio che c’è in Basilicata in Sicilia. Io – ha tuonato Renzi – la norma per tirar su il petrolio la faccio, anzi l’ho già fatta. Potrò perdere qualche voto ma creeremo nuovi posti di lavoro”

Applicando lo stesso ragionamento, ci dovremmo chiedere perché importiamo olio d’oliva dalla Tunisia quando noi stessi ne siamo i principali produttori?

Oppure, perché lasciamo marcire i nostri agrumi in Sicilia e poi li importiamo dal Marocco o dalla Spagna?

Perché in questi due casi il pataccaro di Firenze non adotta lo stesso ragionamento che applica per le trivelle? Che i posti di lavoro (persi) nel settore agricolo siano meno importanti di quelli del petrolio?

Come la Germania vuole fregare l’Italia …

Fonte: Corriere.it (l’articolo è questo)

«La quota di crediti inesigibili nel settore bancario potrebbe rappresentare una fonte importante di rischi di passività a breve termine» segnala il rapporto della Commissione europea, pur senza entrare nello specifico delle cosiddette «sofferenze» stimate in Italia circa 200 miliardi.”

Domanda: sapete per caso quali siano le cause di queste sofferenze bancarie?

Le sofferenze sono esplose con l’introduzione dell’austerità espansiva e della feroce deflazione salariale, entrambe imposte da Bruxelles all’Italia con la famosa e mai pubblicata lettera di metà estate 2011.

Ora manca un solo passaggio per mandare a gambe all’aria l’intero sistema economico\bancario italiano: fare in modo che i Titoli di Stato non siano più a rischio zero. Soprattutto quelli italiani.

Proprio a questo si stanno adoperando i nostri leali amici tedeschi che, tramite il vice presidente della Bundesbank, vorrebbero tanto, ma tanto tanto, che i titoli di Stato fossero valutati come “NON PRIVI DI RISCHIO”. Certo, loro (gli alamanni) parlano in generale, ma lo fanno guardando solo ed unicamente noi. Un caso.

Quindi, sapendo che le banche italiane detengono parecchi miliardi in Titoli di Stato italiani;

sapendo, inoltre, che le stesse banche sono esposte per 200 miliardi di crediti inesigibili;

sapendo che i nostri simpatici amichetti di Berlino vogliono rubarci i nostri risparmi (quante volte Frau Merkel ha ricordato come noi italiani avessimo più risparmi dei bravi e disciplinati tedeschi? … unglablich!);

… ecco, sapendo tutto ciò, lascio a voi trarre le conclusioni.

 

Ah! dimenticavo … non crediate che il recente attacco alle nostre banche sia arrivato così per caso. No, era solo un assaggio per osservare i nostri tempi di reazione e predisporre, così, al meglio l’attacco finale.

Le banche italiane …

… “ Reuters riferisce che il nervosismo degli investitori è in crescita, e ci sono dubbi su come il settore bancario italiano potrà cavarsela dati i bassi tassi d’interesse e 200 miliardi di euro di crediti in sofferenza.”

Già, meglio preoccuparsi per 200 miliardi di “crediti in sofferenza” e focalizzare l’attenzione sulla presunta fragilità del settore bancario italiano che parlare del VERO e UNICO pericolo per il sistema finanziario europeo, ossia Deutsche Bank.

Secondo voi, ha senso preoccuparsi per i 200 miliardi di “crediti in sofferenza” delle banche italiane quando, non molto lontano da noi, c’è una banca tedesca (Deutsche Bank) che risulta esposta per qualcosa come 54.700 (CINQUANTAQUATTROMILASETTECENTO!!!) miliardi di €uro in derivati (ossia carta straccia) ?

Tanto per dare un ordine di grandezza, il PIL degli USA è di circa 17 mila miliardi di dollari mentre quello dell’areo Euro è di circa 13 mila miliardi di dollari. I dati li potete trovare qui

Insomma, Deutsche Bank altro non è che una immensa bomba finanziaria, pronta a deflagrare al minimo scossone. Ma non se ne parla.

Il pericolo non viene dalle nostre banche (anche se sono state gestite e dirette in modo a dir poco dilettantistico, con pesanti intrusioni della politica … ) che, ricordo ai distratti o agli affetti da memoria selettiva, dopo la crisi del 2008 erano state le UNICHE a venirne fuori con pochi danni. Le NOSTRE banche, diversamente da quelle tedesche e francesi, NON erano esposte a livelli astronomici con la Grecia.

Quindi, 200 miseri miliardi di crediti in sofferenza valgono più di 54700 miliardi di €uro di derivati?